Artista, nata a Milano ma di tradizione napoletana, Dalisca si è cimentata in ogni forma pittorica comprendendo ogni tecnica grafica- nelle sue molteplici declinazioni, ed artistica, compresa la scultura e l’arte materica fino alle videoinstallazioni, in oltre quaranta anni di attività, continua e completa.
Artista poliedrica ha al suo attivo mostre ed esposizioni in gallerie private e spazi pubblici – da Milano a Napoli da Firenze a Roma.
La sua sensibilità ha attraversato e sviscerato i temi della DNArt, legati al figurativo e all’astratto, ma si è occupata anche di antisemitismo nei “Rotoli di Auschwitz”, per raccontare solo i passaggi più recenti. Di lei hanno scritto critici ed intellettuali, da Flaminio Gualdoni a Cesare Nissirio, in particolare soffermandosi su quel segno riconoscibile “a filo d’invenzione”.
Certamente le tecniche calcografiche hanno caratterizzato ogni evoluzione del pensiero artistico di Dalisca: sono proprio i lavori a stampa – dal bulino, la puntasecca, l’acquaforte, l’acquatinta, la maniera nera e la cera molle, a distinguersi nelle numerose edizioni del PREMIO Arte per la grafica, particolarmente notate da Achille Bonito Oliva.
Ultimamente, la sua esplorazione si è concentrata nelle illustrazioni per l’editoria dell’infanzia con immagini per filastrocche e ricettari baby.
La vena artistica di Dalisca si è andata sviluppando nel tempo grazie alla sua predisposizione insita nel suo DNA. Figlia di artista, fin dalla prima età è stata educata da un padre all’amore per questa disciplina; perché, anche di disciplina si tratta. Infatti, dopo gli studi liceali scientifici che le hanno conferito un certo rigore logico ha arricchito le sue conoscenze in merito frequentando scuole di pittura, grafica e scultura, studi che le hanno permesso di esprimere la sua arte in tutti i campi rendendola libera e spontanea.
Il suo motto è: Vivere è tessere un filo lungo una vita e stare attenti che non si spezzi.
E S P O S I Z I O N I PERSONALI
“Le grafiche di Dalisca”, Centro d’Arte “La Bitta”, Roma, a cura di Francesca Marozza
“Il décollage della memoria di Dalisca”, Quadrato d’Idea, Roma, a cura di Luigi Tallarico
“Dipingere un restauro a filo d’invenzione”, Galleria Il Canovaccio, Roma, a cura di Renato Civello
“Contemporary Italian Artists” at the Harrow Arts Center, Londra
“DNA recenti”, Galleria EOS, Milano, a cura di Andrea Beolchi
“Il pranzo di Cibale”, Galleria Mosaico, Chiasso (Svizzera), a cura di Flaminio Gualdoni
“DNA”, presentazione del libro d’artista a cura di Costanzo Costantini, Antica Libreria Croce, Roma
“DNArt”, mostra installazione a cura di Cesare Biasini Selvaggi, Galleria Tondinelli, Roma
“Lockdown”, mostra di grafiche plexiglass presso “La Cripta”, Roma
“Partenope in Restauro” Castel dell’Ovo, Napoli
COLLETTIVE
Esposizione internazionale Artisti Contemporanei, Palazzo degli Affari, Firenze.
Rassegna Regionale Primavera d’Arte, Palazzo dell’artigianato Isola, Sassari
Mostra d’Arte Contemporanea, Spoleto,
“Artisti Italiani”, Halkis (Grecia)
“Artisti Italiani”, New York.
COLLEZIONI con opere dell’artista
Banco di Sardegna, Sede di Roma
Istituto C.S.S. Mendel, Roma
Pontificio Seminario Romano Maggiore, Roma
Comitato Nazionale per la Bioetica, Roma
Ateneo Pontificio Regina Apostolorum – Facoltà di Bioetica, Roma
Kunst Meran, Edificio Cassa di Risparmio, Merano
Società Italiana di Genetica Umana, Verona
Medit snc, Roma
Azienda Ospedaliera Sant’Andrea, Roma
Azienda Ospedaliera Lazzaro Spallanzani, Roma
V I D E O
“Il pranzo di Cibele”
“Imago pictura”
“I rotoli di Auschwitz”
“Serials”
“Oikonomia”
“Frammenti da un discorso: Partenope ad Ulisse”
I CONTRIBUTI DI DALISCA
-
LA PESANTEZZA DEL TEMPO
di Dalisca Re Lear di William Shakespeare regia di Gabriele Lavia produzione Teatro di Roma- Teatro Nazionale, Effimera srl, LAC-Lugano Arte e Cultura Tutto come copione: abiti-mantelli molto pesanti, all’inizio dorati con accessori degni di un Re poi, man mano sempre più spogliati dei loro simboli regali fino ad arrivare ad un saio quasi lercio…
-
È SOLO IL PROLOGO
Prologo: scena introduttiva, un monologo che precede un’opera teatrale o una introduzione ad un’opera (o racconto) in genere. C’era una volta un uomo che vendette l’anima al diavolo; questo uomo di nome Faust è il protagonista di un’opera” molto pesante” Infatti pesa ben 850 grammi ed è composto da 1328 pagine di Wolfang Von Goethe…