
Ezio Bussoletti, Professore Ordinario, ha la Cattedra di Fisica e Tecnologie Spaziali presso l’Università Parthenope di Napoli. Si laurea alla Sapienza a Roma nel Febbraio 70’ con lode e viene inviato a Parigi con una borsa di studio dell’Ente Spaziale Europeo. Qui consegue il Ph. D. (con lode) specializzandosi in tecnologie infrarosse spaziali, tema assente nelle competenze delle Università italiane.
Rientrato nel 73’ è nominato Professore Incaricato e quindi Associato all’Università di Lecce dove fonda il primo laboratorio di Fisica Cosmica italiano.
Nel 1986 vince la Cattedra do Astrofisica presso l’Istituto Universitario Navale e si trasferisce a Napoli fondando il Laboratorio di Fisica Cosmica e Tecnologia in collaborazione tra la sua Università e l’Osservatorio Astronomico di Capodimonte.
Questo laboratorio è tra le tre migliori Istituzioni internazionali del settore.
La sua ricerca si svolge utilizzando differenti piattaforme sperimentali pioneristiche: aerei che montano telescopi infrarossi a bordo, palloni stratosferici, sonde spaziali.
Il tema di maggiore interesse, e che qualifica il laboratorio napoletano, sono le ricerche sulla natura e composizione del materiale solido proveniente dallo spazio; in particolare dai pianeti, dagli asteroidi e dalle comete.
Il Laboratorio analizza materiali terrestri “analoghi” del materiale cosmico per simularne le caratteristiche e da alcuni anni anche campioni prelevati in vari corpi celesti e riportati a terra come, ad esempio, quelli prelevati dalla cometa WILD2 e riportati a terra dalla missione USA Stardust.
Nella sua attività scientifica ha pubblicato oltre 250 articoli scientifici ed è stato editor di 6 volumi derivati da Congressi internazionali da lui diretti; è stato consulente della Commissaria europea alla ricerca Cresson per la quale ha redatto il Piano Spaziale europeo del 1996.
E’ stato consulente tecnico-scientifico di vari Ministri e, recentemente, ha contribuito a preparare il Piano Spaziale Strategico italiano fatto proprio dal Governo il 22/10/2011.
Ha lavorato svolgendo ricerche di punta nel settore della Fisica Spaziale presso i principali Centri di Ricerca internazionali in Francia, Olanda, Stati Uniti, Inghilterra, Germania.
Tra i suoi principali risultati scientifici si ricordano le prime osservazioni mondiali di corpi celesti alle lunghezze d’onda infrarosse a bordo di aerei europei e della NASA; svariate missioni spaziali tra le quali le missioni CASSINI, e quelle cometarie GIOTTO verso la Cometa di Halley, GIOTTO Extended Mission e, per ultimo, la missione ROSETTA che vedrà, dopo un viaggio di 10 anni nel cosmo, una sonda europea “atterrare” su di una cometa studiandone le caratteristiche fisico-chimiche e morfologiche.
Divulgatore sin dagli inizi della sua carriera, ha scritto e scrive articoli su molti quotidiani e riviste su temi spaziali. Cura la rubrica “il dito e la Luna” sul mensile AIRPRESS.
Ha pubblicato alcune voci sul Dizionario delle Scienze Fisiche della Treccani;
Per Mondadori ha redatto: il capitolo “Astronomia Infrarossa” nel volume “La riscoperta del cielo” (1976) e il volume (in collaborazione con F. Melchiorri) “Astronomia Infrarossa” nella collana della EST (1983).
Nell’ambito delle attività istituzionali al servizio del paese è Capo della Delegazione italiana in due Comitati internazionali che si occupano di problematiche spaziali legate all’ambiente: GEO (Intergovernmental Group on Earth Observations) e UN-GGIM (United Nations Initiative on Global Geospatial Information).
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