L’AMBROGINO DI ILARIA

Ilaria Lamera, la giovane di Alzano Lombardo in provincia di Bergamo che ha avviato a Maggio scorso la protesta contro gli affitti insostenibili dormendo in tenda davanti al Politecnico, ha vinto l’Ambrogino d’Oro, l’ambitissima onorificenza conferita ogni anno dal comune di Milano nel giorno di Sant’Ambrogio.

Il premio è stato consegnato dal Sindaco Beppe Sala tra le proteste degli universitari nelle tende per gli affitti troppo alti e le polemiche della politica. Eppure Ilaria, per qualcuno la giovane “schizzinosa” che non ha voglia di pendolare tra Bergamo e Milano sui lussuosi vagoni della Trenord, ha vinto una battaglia importante, per nulla scontata.

Possibile che i ragazzi italiani siano tutti bamboccioni?

I tendini, come sono stati chiamati i ragazzi che protestano contro il caro affitti, sono una avanguardia, non è chiaro quanto consapevole, di un disagio che oggi comincia a prendere forma. Non solo nei più giovani e ben oltre il tema del diritto allo studio. La questione della casa e quella delle disuguaglianze sociali sono urgenti e serie, e per fortuna che qualcuno le pone. Lo stesso vale per il merito e l’accesso alle opportunità. Dopo 30 anni di meritocrazia e di fiducia assoluta nella capacità del mercato di premiare i più meritevoli oggi finalmente qualcuno incomincia sollevare qualche sensata obiezione sull’efficacia del “sistema”. Infine il tema del diritto allo studio nel caso dei ragazzi che vanno all’università è anche il tema del diritto alle città, a volerci provare. In Italia i ragazzi non si schiodano da casa, in Europa si vola via molto prima dal nido materno. Possibile che da noi siano tutti bamboccioni e choosy? Mah, difficile a credersi.

Calmierare il mercato serve a Milano non solo agli studenti

Il premio ad Ilaria per noi che da quando è nato il movimento lo abbiamo seguito e a modo nostro sostenuto è sicuramente una bella notizia. Certo, come ha detto anche la Lamera dopo aver ritirato il premio dalle mani del Sindaco “non basta. Ora servono fatti concreti”, cioè possibilmente alloggi e case. O misure che possano calmierare il mercato. E queste cose non servono solo agli studenti, ma a Milano e a tutti i milanesi: a rendere cioè ancora più attrattiva una città che altrimenti rischia di perdere i molti talenti che a Milano ci vorrebbero andare ma non hanno le risorse per farlo. 


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