VICARIUS

Vicarius è un’azienda statunitense che si occupa di intelligenza artificiale. Crea dispositivi per l’automazione dei processi industriali e produttivi e sviluppa progetti di ricerca nel settore dell’Intelligenza Artificiale e del Machine Learning. 

Vicarius però non costruisce direttamente robot, li acquista da altre aziende per poi programmarli con i suoi sistemi di I.A. L’intelligenza artificiale installata sulle macchine viene formata, o meglio viene “addestrata” sulla base della mansione che i robot andranno a fare nell’azienda. I robot vengono poi affittati o noleggiati alle aziende, esattamente come una agenzia interinale colloca o somministra i lavoratori umani.

Le macchine in affitto inoltre possono essere riaddestrate ogni volta che cambia l’esigenza dell’azienda. L’operazione di addestramento si ottiene riprogrammando l’intelligenza artificiale installata sul robot grazie ad un sistema efficiente di Deep Learning e ai dati necessari per consentire alla rete neurale di apprendere.

Più prosaicamente, al di là della ricerca sulle IA, il modello di business di Vicarius si basa sul fatto che i robot costano mediamente il 25% in meno di un lavoratore in carne ed ossa, non vanno vacanza, non si ammalano, non arrivano mai in ritardo al lavoro, non creano problemi di gestione. 

Vicarius insomma potrebbe essere la Manpower del futuro e cambiare il modello della somministrazione di lavoro interinale che abbiamo imparato a conoscere in questi anni. Le agenzie per il lavoro potrebbero anche loro somministrare robot oppure provare a ricollocare le persone espulse dai processi produttivi. E mentre oggi le grandi Agenzie per il Lavoro, esattamente come la maggior parte dei recruiter delle aziende piccole, medie e grandi in tutto il mondo occidentale, fanno sempre più fatica a trovare persone disponibili a lavorare alle condizioni offerte dalle imprese, sembra verificarsi una condizione che spinge verso una ulteriore sostituzione di forza lavoro umana con macchine più o meno intelligenti, in particolare per le attività ad alti livelli di routine.

Quello che manca ancora a Vicarius per diventare davvero la soluzione al problema della ricerca e della fornitura di forza lavoro è avere a disposizione una “intelligenza artificiale generale”, cioè una macchina che ha “buon senso”, che è capace di empatia e di connettere le cause con gli effetti ed è in grado di “sollevare un sacchetto di arance senza ridurre tutto in spremuta”, cosa questa che per i robot sembra essere più difficile che studiare o simulare un buco nero o produrre l’immagine della forma del ripiegamento del DNA. 


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