Solo qualche mese fa vi avrei scritto il seguente testo.
Credevano di essere normali. Che ingenuità!
Come fossero teenager qualsiasi, pensavano di poter fare in quattro e quattr’otto una foto che sembrasse spontanea ma che facesse apparire la festeggiata (era la festa della mamma) in gran forma.
Non rendendosi conto che i loro coetanei borghesi, a quella età, hanno già realizzato approssimativamente un miliardo di scatti, acquisendo la conseguente esperienza.
Mentre la corte e’ abituata al fotografo ufficiale, specializzato in ritratti istituzionali e “pietrificati”, modello Mattarella nei commissariati.
Per di più ciascuno di loro -essendo Principi di Galles, quindi dediti alle buone maniere e alla nobiltà d’animo- ha rivendicato la colpa in esclusiva (noi ci saremmo accusati reciprocamente).
Con ciò aumentando i sospetti, la preoccupazione e l’eccitazione dei sudditi dietrologi e complottisti.
Secondo me la ineguagliabile Elisabetta sta prendendosi – da lassù- delle spiritose vendette nei confronti di quella turbolenta famiglia, composta da egoisti e ingrati. Aveva già cominciato in vita resistendo un centinaio di anni alla abdicazione, lasciando che Carlo si divertisse tra colture agricole sperimentali e trattati di neo architettura.
Ma è evidente che se uno comincia la sua nuova vita regale da ultra settantenne la probabilità di complicazioni alla prostata aumentano.
D’altronde Carlo -manco fossimo nel settecento- pretese di sposare una statuina di finissima porcellana mantenendo “ufficiosamente” la fidanzata di sempre, la divertente Camilla, dotata -dicono- di humour raffinato e sottile.
La statuina -che doveva solamente sorridere timidamente, ballare elegantemente e procreare bambini bellissimi, senza le orecchie a sventola- si tolse l’abito con lo strascico e indosso’ la mimetica, dedicandosi eroicamente alla missione di punire tutta la progenie dei Windsor.
Per evitare polemiche inerenti alcuni loro comportamenti, un figlio e un nipote della regina che si erano conquistati un grado militare sono stati non dico degradati ma smilitarizzati.
Quello stesso nipote involontariamente ha compiuto la più provocatoria e riprovevole delle scelte: ha sposato una americana -pimpante e polemica- non rendendosi conto che ci fu già il caso della “americana” Wallis Simpson, per la quale il re Edoardo ottavo si dimise, creando una pericolosa crisi istituzionale che fece vacillare la Casa Reale.
Questo avrei scritto.
Ma -al momento- non lo trovo adeguato alla situazione.
La famiglia reale non è un organo di governo, una entità politica in senso stretto.
E’ un simbolo, un riferimento identitario della Gran Bretagna e, indirettamente, di decine di altri Paesi.
E’ lì per testimoniare certi valori e per far questo e’ obbligata a mettere in scena il suo quotidiano spettacolo che -come tutti gli spettacoli- deve comunicare la propria “magia”, fatta di bellezza, buoni propositi e amor di patria.
E’ tuttavia arduo mostrare una commozione compunta, un sorriso smagliante, una addolorata partecipazione (a seconda delle circostanze) in simili condizioni di salute.
E’ difficile sfoderare una ironia leggera uscendo dalla chemioterapia.
Quanto suonano anacronistici i pettegolezzi e le maldicenze che rendevano così glamour, “moderna” e attuale la Royal Family. L’eccitazione di curiosare nella vita privata che poi privata non era, stante che ogni scandalo (per lo più sessuale) veniva raccontato in modo dettagliatissimo dai diretti interessati in interviste e autobiografie.
Quanto ci manca Elisabetta! Solo lei, calata splendidamente in quel ruolo di “Madonna addolorata”, poteva e sapeva ogni giorno tramutare una commedia contemporanea in una tragedia classica.
L’altro giorno qualche decina di persone si è presentata ad una cerimonia con cartelli inneggianti alla repubblica. Con lei vivente non avrebbero mai osato per paura di essere sgridati.
SEGNALIAMO
-
Le tante guerre d’autunno 2024 di Bibi Netanyahu, di Giampiero Gramaglia
Gli sviluppi dell’intervento israeliano in Libano e gli attacchi inoffensivi subiti dall’Iran Giampiero Gramaglia Giornalista,co-fondatore di Democrazia futura, già corrispondente a Washington e a Bruxelles Prosegue l’analisi di Giampiero Gramaglia degli sviluppi delle due guerre in corso. Le due ultime corrispondenze scritte il 25 settembre e il 2 ottobre sono naturalmente dedicate soprattutto al quadro Medio-Orientale e a…
-
Su multilateralismo e sfide globali l’Italia è pronta a fare la sua parte, di Giampiero Gramaglia
Giampiero Gramaglia Giornalista,co-fondatore di Democrazia futura, già corrispondente a Washington e a Bruxelles Giampiero Gramaglia torna sul discorso tenuto da Giorgia Meloni il 24 settembre all’Assemblea Generale dell’ONU. “I passaggi di politica estera più incisivi sono una critica a Israele – spesso sul banco degli imputati nei discorsi al Palazzo di Vetro per le stragi nella Striscia…
-
A cosa serve oggi la Rai?, di Michele Mezza
Michele Mezza Docente di Epidemiologia sociale dei dati e degli algoritmi, all’Università Federico II di Napoli A pochi giorni dalla nomina parlamentare di quattro membri del Suo CdA e dalle indicazioni del ministro dell’Economia Giorgetti del vertice, Michele Mezza, dopo un lungo excursus storico in cui ripercorre “La vecchia missione allineata sia agli obiettivi sia alla cultura dei…
-
Iran alla svolta, di Riccardo Cristiano
Masoud Pezeshkian, “il Gorbaciov di Teheran” Riccardo Cristiano Giornalista, collaboratore di Reset Pur con le dovute cautele Riccardo Cristiano formula l’ipotesi che con l’elezione di Masoud Pezeshkian dopo l’assassinio dell’ex presidente Raisi, l’Iran stia vivendo una stagione di svolta paragonabile a quella in Unione Sovietica con l’arrivo al vertice di Gorbaciov. Al posto di Raisi che…
-
YES WE CAM
Kamala potrebbe davvero essere la prima donna nera presidente degli Stati Uniti. È una donna che colleziona primati, è una campionessa del sogno americano e del ceto medio, ha un sorriso magnetico e una narrazione diversa da quella sempre più cupa del suo attempato avversario. Ha la postura giusta per affrontare la partita. La Harris…
-
LA SFIDA UE
Nei 35 anni dalla caduta del sistema bipolare, il sistema internazionale ha subito mutamenti di struttura. Gli Stati Uniti non sono più la grande e unica superpotenza. Anche per questa ragione evitano coinvolgimenti diretti di propri uomini nei teatri di conflitto. La Russia attua politiche aggressive e minacce a chi vi si oppone, conducendo guerre…
-
Oh che bella Guerra!, di Cecilia Clementel-Jones
Parere in dissenso Cecilia Clementel-Jones Medico psichiatrico e saggista Dopo un anno, non si fermano le incursioni in Gaza e Cisgiordania e gli assassinii mirati dell’esercito israeliano IDF che ha provocato il 27 settembre a Beirut la morte di Hassan Nasrallah, continuano gli attacchi dei razzi di Hamas, Ansarallah (Houti) e Hezbollah contro Israele. Gli…
-
Leadership, di Michele Sorice
La parola chiave per capire come convivere con i processi decisionali nella società digitale Michele Sorice Docente di sociologia dei processi culturali presso il Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale, Università di Roma La Sapienza Partendo dalla teoria di Max Weber, Michele Sorice Docente di sociologia dei processi culturali presso il Dipartimento di Comunicazione e Ricerca…
-
Finalmente il nuovo governo Barnier. Ma quanto durerà? Di Alberto Toscano
Un “compromesso senza compromettersi” o una coppia di fatto con interessi convergenti? Alberto Toscano Giornalista e scrittore già Presidente dell’Associazione della stampa estera a Parigi Alberto Toscano ricostruisce le tappe che dopo la dissoluzione del Parlamento in seguito alle elezioni europee, il risultato a sorpresa delle elezioni politiche ha portato alla scelta di un governo…
-
La SPD davanti all’AFD. La BSW terza forza nel Brandeburgo, di Bruno Somalvico
Bruno Somalvico Direttore editoriale di Democrazia futura Un commento di Bruno Somalvico alle elezioni regionali nel Brandeburgo che smentendo i sondaggi della vigilia, confermano al primo posto i socialdemocratici, nonostante la conferma l’ascesa dell’estrema destra di Alternative fuer Deutschland e a Sinistra dell’Alleanza Sarah Wagenknecht (BSW). Male la CDU. Fuori dal Parlamento Verdi liberali, Linke e…