IL MARE È FATTO DI GOCCE

Vi voglio raccontare una cosa di cui vado molto fiera. Questa storia nasce in ambito lavorativo quando la mia collega Patrizia Galeffi ed io abbiamo ragionato più concretamente sulla questione di genere sul posto di lavoro. Come tutti gli altri settori anche il mondo della ricerca in cui lavoriamo da molti anni, discrimina le donne consapevolmente o meno.

Oggi molto faticosamente alcune ricercatrici, considerate ancora mosche bianche, sono diventate dirigenti di ricerca ad un’età non troppo avanzata ed hanno potuto raggiungere posizioni di rilievo quali: direttore di dipartimento, preside di facoltà e in qualche caso anche rettore universitario o presidente di ente di ricerca.

Nel nostro piccolo abbiamo deciso di agire per incoraggiare le giovani ricercatrici non a parole ma con un atto concreto che potesse dar loro la consapevolezza dell’ottimo lavoro che svolgono e l’incoraggiamento necessario a continuare in questa carriera faticosa che richiede non solo completa dedizione e molte energie, ma anche forte resilienza e grandi capacità.

Nel 2018, in occasione del centenario della nascita di Carlotta Parisani Strampelli, moglie e collaboratrice del grande genetista italiano Nazareno Strampelli, di cui ho già avuto occasione di parlarvi, ci è venuta l’idea di istituire un premio scientifico internazionale intitolato a questa figura femminile e dedicato a giovani ricercatrici impegnate nel campo della genetica, genomica e miglioramento genetico del grano: il Carlotta Award.

In quel momento, alla presidenza dell’Accademia Nazionale delle Scienze, detta dei XL c’era una donna, la compianta Prof.ssa Emilia Chiancone, tra l’altro la prima donna in Italia a rivestire la carica di Presidente di un’Accademia scientifica nazionale, che accolse subito la nostra proposta.

Per lanciare il premio si decise di organizzare una conferenza internazionale dal titolo significativo Wheats&Women International Conference all’interno della quale ospitare la premiazione delle vincitrici del premio Carlotta.

Il lavoro fu molto duro e intenso, abbiamo chiesto reference letter ad importanti scienziate del settore, ci siamo fortemente impegnate per ottenere molti patrocini e siamo riuscite a trovare buoni sponsor nazionali ed internazionali. Tutto sulle nostre forze e senza alcuna certezza di successo, ma siamo andate avanti. Fortunatamente, la risposta delle donne ricercatrici è stata incoraggiante e i lavori originali ed inediti che ci hanno inviato erano di ottimo livello.

Tutto è andato bene con nostra grande soddisfazione e, naturalmente, già pensavamo alla seconda edizione quando, purtroppo, il COVID ci ha “stoppato”. Solo quest’anno abbiamo avuto l’occasione di poter riproporre il Carlotta Award all’interno del Convegno Internazionale “From Seed to Pasta IV” tenutosi a Bologna a fine ottobre.

Il successo del premio si è ripetuto, anzi, si è ampliato. In parte perché abbiamo aggiunto una seconda tematica sulla sostenibilità e sicurezza alimentare e in parte perché abbiamo deciso di assegnare anche alcune Menzioni Speciali per le ricercatrici provenienti da Paesi svantaggiati rispetto all’Occidente e ai Paesi industrializzati. Queste ragazze, infatti, pur essendo bravissime non sempre trovano la disponibilità di mezzi e fondi come accade per le loro omologhe che lavorano in Paesi ricchi. Ci è sembrato giusto compensarle, almeno in parte, con questo riconoscimento, sempre al fine di incoraggiarle ad andare avanti.

Per non lasciare indietro nessuna, grazie ai collegamenti web, anche le candidate indiana e cinese, che non avevano ottenuto il visto, hanno potuto partecipare alla cerimonia di premiazione e ricevere il loro attestato sia pure virtualmente.

A questa seconda edizione si sono aggiunti anche i patrocini internazionali di grandi Organizzazioni femminili operanti nel campo della scienza e della società a sottolineare lo sforzo collettivo per colmare il divario di genere che ancora è troppo ampio anche da noi.

Anche stavolta la soddisfazione è stata grande, non solo per il numero e il livello delle candidature, ma perché il Carlotta Award è stato invitato a partecipare alla prossima edizione del Convegno Internazionale che ci ospitava e questo, per noi, rappresenta il riconoscimento del prestigio internazionale raggiunto dal nostro concorso.

Vi ho voluto raccontare questa storia non per vantarmi, ma per ispirare le donne impegnate nelle più svariate professioni e spronarle a mettere in pratica, in ambito lavorativo, un’azione positiva senza preoccuparsi di quanto piccola possa sembrare. In tal modo potranno aggiungere il loro piccolo ma concretissimo contributo al lento percorso sulla strada della parità di genere. Perché, come ho scritto nel titolo: “il mare è fatto di gocce”. In francese “la mer” è femminile e si avvicina di più alla mia idea di universo femminile. Allora, come ho scritto nel titolo soffermatevi per un momento su questo aspetto della vita di tutte le donne e immaginate come poter essere una di queste gocce di cui è fatto il mare.


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