IL CIVISMO DELLE BANDE MUSICALI

Oltre al RAP come musica di denuncia e di civismo raccontato esiste l’antico civismo musicale delle bande. A Ferragosto ed Agosto (sinonimo di vacanza, festa e relax), in molte piazze italiane, c’è la tradizione di festeggiare con concerti di bande musicali.
e uno va a googlare trova annunci di queste feste in molti comuni: gran concerto di Ferragosto a Salò, la banda di Vigo con un organico di 66 musicisti e 2 portabandiera, concerto della banda della dei Carabinieri, il tradizionale concerto di Ferragosto per il Corpo musicale Santa Cecilia di Barzio, Concerto della banda musicale di Avigna di S.Genesio Atesino e così via.

Le bande musicali in Italia sono circa 6.000 con circa 170.000 strumentisti per difetto.
E poi 5 bande musicali militari.

La parola banda ha più significati(polisemica) positivi e negativi, ma se aggiungiamo musicale subito sorge un sorriso ed aria di festa;tutto diventa emozione.

Un modo di dire è “Tacabanda” e vuol dire:”su coraggio e incominciamo a fare musica per strada, nelle feste, nelle commemorazioni, nei teatri.” E’ una funzione attiva e di trasformazione; rimbocchiamoci le maniche.

Non è una “deminutio” della musica o semplice intrattenimento ma, anzi, è capitale sociale reale e biglietto da visita delle città grandi e piccole e delle istituzioni. In sintesi la musica come cultura sociale e firma musicale dei comuni e dello Stato.

La forza delle bande musicali è promuovere la musica e sensibilizzare la comunità all’apprendimento musicale attivo. E’ un orientamento alla musica come valore che sviluppa capitale sociale e coesione sociale.

Se si va ancora a google rare cercando il termine banda esce, nei primi posti della pagina, una canzone del 1943 dal titolo “Il tamburo della banda d’Affori” (che è un quartiere di Milano) il cui testo suona così:

”Arriva la banda, arriva la banda, arriva la banda coi suonator………..Oh Caterina, Caterina che batticuor.
Il capobanda ……… ha i bottoni d’or, sorride ognor (che rubacuor!)
Oh Caterina, il capobanda è il tuo grande amor;…………

Giunge il tamburo come un tuon. È lui ………. sì sì è proprio lui. È il tamburo principale della Banda d’Affori. Che comanda cinquecentocinquanta pifferi.”

E’ la Banda d’Affori che, allora sotto il nome di Società Filarmonica, nasce nel 1853. Si provava nelle stalle di Villa Litta a lume di candela ed i musicisti si tassavano per potersi sostenere. Ma fin d’allora la divisa era segno di distinzione culturale.

Il concetto di banda radicato nell’immaginario comune è quello di un insieme di persone, quasi sempre caratterizzate da una divisa e da spirito di gruppo affiatato, che suonano per le vie della città, del paese. Essi suonano strumenti a fiato o a percussione.

Ma questo rito (qualcuno lo chiama “paesano”) in realtà trova le sue origini nel Medioevo, nelle corporazioni di “suonatori o musici” che presenziavano nelle corti dei feudatari dell’epoca.

“Fare banda musicale” è una cosa seria ed in un recente studio si enucleano le motivazioni principali come imparare uno strumento e condividere la passione per la musica nonché la crescita personale, la formazione musicale continua e l’impegno compensato da una graduale protagonismo attivo e di performance dal vivo. La banda è senso civico e civismo perché è espressione di comunità

Ecco questo è il “tacabanda” scientifico e di valorialità, sociologico e antropologico.


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