IL LUSSO VA IN PARADISO, CON LA MELANDRI

Giovanna Melandri, ex ministro, ex MAXXI, fondatrice e ambasciatrice globale dell’organizzazione Global Steering Group for Impact Investment e da sempre paladina della lotta alla povertà , sarà uno dei tre nuovi amministratori indipendenti del gruppo del lusso Kering per sviluppare sostenibilità, impatto sociale e finanza ed economia sostenibile.

Chi è il gruppo Kerig? Un insieme di griffe del lusso come Gucci, Saint Laurent, Bottega Veneta, Balenciaga, Alexander McQueen, Brioni, Boucheron, Pomellato, DoDo, Qeelin, Ginori 1735, Kering Eyewear e Kering Beauté. Perchè il raccordo con Giovanni Melandri? Ecco alcune considerazioni.

Nel Medioevo la notizia  sarebbe stata stigmatizzata negativamente dal  movimento spirituale medioevale pauperista, dagli ordini  mendicanti e di altri predicatori cristiani che ne esaltavano il messaggio religioso e sociale. Anche oggi comunque la notizia può far arricciare il naso  considerando che  l’acquisto  di un vestito, di una borsa, di un gioiello di una delle aziende del gruppo Kering corrisponde alla media di uno o più stipendi netti mensili di 2.668€ per i Quadri,  di 1.818€ per gli Impiegati e 1.524€ per gli Operai. Il riferimento è all’Italia nel 2022.

E’ un approccio da bacchettoni o bisogna accogliere l’evoluzione del concetto di lusso come una via per andare in Paradiso? Kering, per il tramite della filosofia sulla sostenibilità imprenditoriale, ci prova anche tramite Giovanna Melandri.

La parola lusso nell’Enciclopedia Treccani così è citata: “Il termine lusso deriva dal latino luxus, che indica sovrabbondanza, eccesso. Parlare di lusso significa dunque riferirsi a qualcosa di non necessario, che va al di là di ciò che è sufficiente o in qualche modo adeguato alle normali occorrenze della vita…
Perciò, del lusso bisogna farne a meno per non ritrovarsi in un modus vivendi spiralmente perverso”.

Ancora peggio se si fa sdrucciolare il lusso in lussuria che nell’immaginario collettivo ed immediato richiama lascivia ed eccesso di sesso, mentre è anche  eccesso nel modo di vivere, stravizio( “dilicatissimi cibi e ottimi vini temperatissimamente usando e ogni lussuria fuggendo” -Boccaccio).Questi alcuni riferimenti etimologici. 

Nel 2023 il gruppo Kering ha avuto una flessione di utile netto(-17%), ma il presidente e ceo Francois-Henri Pinault ,all’inizio di quest’anno, ha espresso una forte pressione  sul “a breve” per il recupero e per raggiungere gli obiettivi del processo di business a lungo termine.

Giovanna Melandri deve sfidare il diffuso leit-motiv che la sostenibilità ha costi eccessivi e quindi dimostrare che la CSR(Corporate Social Responsibility)”paga” e non è un vulnus per i costi.

Ormai il lusso è comunque sdoganato come un accettabile ed auspicabile “modus vivendi”; non è più il diavolo e quindi il male, e va  da sé che l’antilusso, che impersonifica l’angelo, ossia il bene, è sceso a patti con il desiderio del mercato del lusso.

Importante è evitare l’ “asimmetria informativa” fra domanda ed offerta e ,fermo restando l’equilibrio fra prezzo di vendita e costi, non si dovranno fare scelte di opportunismo di mercato  che comporta il “il fallimento del mercato”.

Forse un comitato etico in Kering potrebbe essere utile per dare un indirizzo sostenibile e di CSR all’impresa stessa sostituendo il vago sistema d’allarme come depositario della mala condotta e citato nel sito web di Kering.

Infatti Kering ha un Codice Etico con uno stakeholderism-shareholderism agito che va oltre l’attenzione ai colleghi, ai clienti, gli azionisti e ai  partner commerciali (si veda una supply chain con rispetto dei diritti umani  “messo a terra”)e finalizzato ad una politica di impatto sociale ,ambientale e di governance quantificata e di cui la Melandri è esperta. 

E’ certo che la Melandri dovrà far passare in Kering che la massimizzazione assoluta dei profitti per gli investitori deve essere sostituita dalla massimizzazione relativa del profitto investendo una parte degli utili non tanto in filantropia, ma in investimenti sostenibili ad orientamento ESG e quindi sviluppare il “purpose “dell’impresa in modo integrato ed olistico: economia e sociale.

Peraltro questo sta chiedendo il mercato finanziario sospinto da un assetto giuridico il cui mantra è la sostenibilità.

“Il turbo capitalismo finanziario guidato esclusivamente dalla massimizzazione del profitto che ignora i suoi effetti sulla natura, sugli esseri umani…non è più in grado di sanare le grandi ingiustizie sociali e i processi disegualitari sempre più acuti” (si veda I.Guanzini-G.Melandri-Come ripartire-Il Melangolo ed. 2022 pag.43.)

Una rivoluzione “gentile e responsabile” dove denaro e finanza sono al servizio di soluzioni ad impatto positivo (ambientale, sociale, di parità di genere, generazione, territori).

Dal” business is business “ad un effetto di guadagno anche per altri.

“Una forma evoluta di economia sociale e di mercato che non prospera su disuguaglianze e distruzione ambientale…”(G.Melandri)

Sono tutti concetti di Giovanna Melandri che speriamo possa fare attività trasformativa e non estrattiva in Kering e portare il lusso in Paradiso.


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