BALLANDO CON LE STREGHE

L’uomo cambia le sue azioni quotidiane sempre quando cambiano gli strumenti con i quali gestisce la sua vita quotidiana, questo pensavo ieri, abituato a frugare nei vecchi cassetti, tra le foto ingiallite, tra i ritagli di giornale accumulati sul fondo di uno scatolone abbandonato per ritrovare ricordi che sempre alimentano la fantasia, mi sono messo a frugare dentro un vecchio hard disk abbandonato sullo scaffale della scrivania.

È venuto fuori questo corto che nacque come esperimento dopo la lettura di un bellissimo libro di Mimmo Sammartino “Vito ballava con le streghe” edizione Sellerio 2004 e Hacca 2017.

Una storia di amore e di stregoneria, ma anche una storia di donne in grado di risolvere i problemi degli uomini. Ho sceneggiato il corto con un solo commento musicale, affidando la scena alla interpretazione di due bravi attori ed alla luce costruita dal direttore di fotografia, ho immaginato la scenografia a cavallo tra la realtà di una casa di Castelmezzano e l’immaginazione che da quelle montagne sgorga come l’acqua di un torrente e costruisce un  cosmo il più simile a quello esistente solo nella mente di chi ha inventato il libro. Un esperimento, dicevo, non l’illustrazione di un libro, ma la rilettura per immagini di quello che il libro mi ha lasciato dentro.

Vito ballava con le streghe è anche una storia incisa sulla pietra. Su un antico percorso contadino, che collega i paesi di Castelmezzano e Pietrapertosa, scavati nell’arenaria, sette totem scultorei parlanti raccontano la leggenda di Vito, di voli sulla groppa di cani bianchi e di bellissime streghe.

Due ricordi precisi: il primo, il volto, la bravura e la passione di Eva Immediato e Mauro De Felice, gli attori, di Antonio Grambone, direttore della fotografia, di Sergio Cavaliere autore delle animazioni e degli effetti, il secondo, il freddo gelido di un tramonto d’alta montagna tra le dolomiti lucane. Grazie a tutti gli artisti che hanno collaborato, Grazie a Mimmo Sammartino per il libro, grazie al freddo che ha certamente aiutato l’espressione drammatica di Eva e di Mauro nella scena finale.


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