Film corto
Venerdì 31 ottobre Bud Spencer compie 96 anni. celebriamo il compleanno con il suo ultimo film “Pane e olio” su RAI PLAY.
“Pane e olio” è una favola. Ma non inizia col classico “c’era una volta”, perché non racconta di principesse, streghe e castelli di un tempo che fu. É una storia di oggi, in cui ognuno di noi troverà qualcosa di sé.
“Verrà la morte e avrà i tuoi occhi” di Cesare Pavese è uno dei versi più belli del ‘900, quei versi che spesso ritornano nel corso della vita, per noi uomini di oggi.
Sono l’educazione al rapporto con la morte. A superare l’ultima soglia. Sono lo spirito di rassegnazione.
Per i cristiani il desiderio dell’incontro con Dio. Per i laici il segno del destino.
Per gli uomini è il desiderio di avere vicino un amico, la persona che ami, che ti tiene le mani.
Ai “tuoi occhi” David Padre Turoldo mise una T maiuscola volendo dire che quegli occhi sono la presenza e l’amore di Dio per gli uomini.
Un grande scrittore, Dino Buzzati, descrive nel “Deserto dei Tartari” la morte del tenente. Drogo e la immagina come l’immersione del suo eroe in un grande fascio di luce.
Ma sia per i cristiani che per i laici il tema della morte è costante e impossibile da rimuoversi. Siamo venuti da qualcosa che ci precede e quando la vita finisce ricadiamo in quel qualcosa.
La scienza cerca di definire il quando e il come e ciò che più ci sorprende è l’uomo che ha la pretesa di fissare i tempi e i modi.
Ma invece all’uomo appartiene la virtù della speranza – o della fede – e sempre il desiderio di vivere.
C’era una volta una donna che amava la vita ma un giorno il male l’aggredì e scoprì che non la conosceva.
Chiese aiuto alla memoria.
E nei suoi occhi tornarono le immagini di quando era bambina. E quelle di uno strano vecchio che le raccontava tante storie. Di città sepolte e di frutti straordinari. La storia dei fiori e quella dell’olivo e dell’olio.
Così un giorno decise di fare un lungo viaggio e di tornare in quel luogo dove si erano conosciuti.
Fu così che conobbe l’amore.
Aveva il volto di Gabriele, l’odore della terra. E il sorriso di una bambina.
Erano trascorsi tanti anni; eppure, nella vecchia casa c’era ancora il vecchio Laris, che le insegnò ha curare gli olivi e a fare l’olio.
Ora conosceva la vita e ne assaporava il gusto.
Fino al giorno in cui il male tornò e Laris la venne a prendere per portarla via con sé.
Per un attimo pensò che tutto fosse finito e che anche la vita…ma in quel momento le olive si trasformarono in olio e vide di nuovo il sorriso sul volto della bambina.
Jenny, la protagonista di Pane e Olio, è una scrittrice irlandese che torna nei luoghi della memoria, della sua infanzia, rassegnata a varcare lì la sua ultima soglia, vicina e improcrastinabile a detta dei medici di Dublino.
E’ rassegnata ma l’incontro con Gabriele e la nascita improvvisa e imprevedibile dell’amore le restituiscono il desiderio di vivere e di vincere il male.
Sarà Laris, il personaggio che interpreta la Morte (che accompagna gli uomini fin dalla nascita) a confermargli che quell’ultima soglia Jenny non la può varcare quando vuole o quando è prevista dai medici. Sarà lui e soltanto lui a tornare a prenderla il giorno destinato.
L’olio e gli olivi in questa storia sono il simbolo e l’oggetto di questa speranza, di questo desiderio di vivere. Ma è anche un modo per raccontare un paesaggio e una storia, quel pezzo d’Italia che si chiamava Etruria, e di un popolo, gli Etruschi, che portarono in Italia l’olivo. La Tuscia con le sue bellezze naturali e lo straordinario patrimonio archeologico sono la location ideale per raccontare questa favola moderna. Non a caso il nostro personaggio si chiama Laris come uno dei più importanti re del popolo etrusco.
Ed è Laris, il mentore, che la educa ad amare l’olio, un nettare magico e antico, un miracolo della natura, un dono che gli dei hanno fatto agli uomini perché desse loro salute e bellezza.
E sarà la cura dell’olivo che aprirà a Jenny il mondo dell’amore e le donerà la speranza e il senso profondo della vita.
La sua storia ricorda ad ognuno di noi che il destino non è già scritto e che tutti hanno la possibilità di scoprire e percorrere una personale strada per la felicità.
Qualcuno questa strada l’ha già trovata.
Qualcuno la sta cercando.
Qualcuno invece si limiterà a vederla in un film. E continuerà a sognarla.












