CONFIDENZE MUSICALI E NON

Questa nuova rubrica dedicata all’arte della musica nasce per tenere vivo il rapporto con i lettori al posto del caro amico Piero Montanari che purtroppo ci ha recentemente lasciato.

Mi posso definire sostanzialmente un autodidatta che si è avvicinato alla musica fin da piccolo affascinato dalle note e con l’entusiasmo di chi sente di scoprire un nuovo mondo che sentivo mi avrebbe dato tante soddisfazioni a volte insperate, cosa che si è avverata avendo avuto la fortuna ed il piacere di lavorare con tanti artisti ma di questo avremo occasione in futuro di parlare diffusamente.

Quando ero piccolo non mi permisero di frequentare il corso di pianoforte al Conservatorio di Lucca dato che le richieste di iscrizione a quel corso erano troppo numerose, mi offrirono di studiare in alternativa, il violino ma io francamente confessai che non mi piaceva.

I miei allora, per farmi imparare a suonare il pianoforte, mi fecero impartire lezioni private dall’allora insegnante di pianoforte del Conservatorio stesso che era il M° Carlo Ardissone.

Era un uomo dotato di grande musicalità e viveva la sua professione in modo così apertamente moderno da passare disinvoltamente da Mozart o Beethoven a Gershwin suonando la Rapsodia in blu naturalmente in versione pianistica.

Ero così affascinato da questo brano da procurarmi la partitura e da studiarmela di nascosto e con grande fatica, fino a riuscire in qualche modo ad eseguirla anche se in maniera certamente approssimativa e mai alla presenza del mio insegnante.

Tutti sappiamo che la musica parla direttamente con l’anima ma, per essere eseguita, necessita da parte dell’esecutore, di infinito studio spesso faticoso e da costante impegno.

Mi sono dedicato, tempo addietro, a scrivere esercizi per pianoforte ma utili anche per altri strumenti, che ritengo formativi anche per la mentalità del musicista.

Sono esercizi di crescente difficoltà e vorrei condividerne la natura con chi si occupa di musica con la speranza di essere di qualche utilità per chi voglia scambiare con me notizie sui frutti della propria esperienza.

Premesso che di scale formate dalla successione di sette note diverse, ne esistono teoricamente parecchie, ma di questo ne parleremo più avanti, le scale più note nella musica occidentale sono:

Scala maggiore   ( successione di tono,tono,semitono,tono,tono,tono,semitono )             

Scala minore naturale   ( successione di tono,semitono,tono,tono,semitono,tono,tono )         

Scala minore armonica ( successione di tono,semitono,tono,tono,semitono,terza minore, semitono )

Scala minore melodica diversa se verso l’alto e, di ritorno, verso il basso

                                         ( successione in andata  verso l’alto, di tono,semitono,tono,tono,tono,tono,semitono      

                                         ( successione di ritorno verso il basso, di tono,tono,semitono,tono,tono,semitono,tono,

Nominiamo anche la scala di Claude Debussy  

                                         ( successione di sei toni sia all’andata che al ritorno) .

Questo esercizio che vi propongo per primo, dovrebbe essere eseguito in tutte le tonalità e almeno nei tre modi maggiore, minore armonico e minore melodico che vi ho prima indicato, per riuscire a conquistare grande confidenza con i diversi gradi delle scale costituenti i tre modi sopra indicati.

Sono particolarmente adatti per chi è portato all’improvvisazione dato che dopo la lettura del primo esempio si può e si deve procedere senza spartito e questo stimola la creatività e può essere di aiuto per superare alcune delle naturali limitazioni che ciascuno di noi ammira vedere superate dai colleghi più illustri e ce ne sono tanti.

Ecco il primo esercizio che vi propongo da eseguire fino alla massima estensione possibile all’andata ed a partire dalla massime estensione possibile al ritorno:

CLICK PER INGRANDIRE

Date solo una prima lettura e passate agli esercizi preparatori di questo stesso esercizio che vi propongo qui sotto e anche questi da eseguire fino alla massima estensione possibile all’andata ed a partire dalla massima estensione possibile al ritorno:

Abbiate la pazienza di avventurarvi senza spartito in tutti i tre modi sopra indicati ed in tutte le tonalità, avrete così conquistato almeno lo spero, notevole dimestichezza con tutte le tonalità.

Se avete bisogno di qualche chiarimento potete scrivere a vitotom@gmail.com.

Rimandiamo all’uscita del prossimo numero del nostro magazine le considerazioni e le prossime indicazioni. Buon lavoro.


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