STANCHEZZA DA STREAMING

IL MODELLO COMMERCIALE DEGLI ABBONAMENTI

DOM SERAFINI

Per far fronte al modello commerciale degli abbonamenti e al suo crescente “Fount Subscription Economy index”, oltre ai CTO (Chief Technology Officer), ai CCO (Chief Content Officer) e ai CFO (Chief Financial Officer), le aziende del settore SVoD e tutte quelle che dipendono dagli abbonamenti, dovranno ora sostituire i CEO (Chief Executive Officer) con i CSO descritti come Chief Subscription Officer.

Sviluppato nel 2021 da Fount Investment, una società fintech sudcoreana, l’index o indice è progettato per misurare la performance delle società impegnate nell’attività di fornitura di servizi in abbonamento.

Questo modello basato sugli abbonamenti ha creato anche un nuovo tipo di usura chiamata “stanchezza da streaming”, ovvero la stanchezza causata dalla pazienza necessaria per trovare il programma giusto nelle piattaforme streaming.

La “stanchezza degli abbonamenti” descrive invece la riluttanza dei consumatori dal doversi abbonare a multipli servizi di streaming, alcuni dei quali utilizzati raramente.

La società di consulenza West Monroe di New York City ha riferito che in un sondaggio sulle spese mensili per gli abbonamenti, gli abbonati pensavano di spendere circa 62 dollari per i vari servizi, quando in realtà erano 273.

Gli americani, infatti, hanno la tendenza a spendere molto per gli abbonamenti, alcuni dei quali vengono addirittura dimenticati. La diffusione degli abbonamenti riguarda servizi tipo streaming, TV via cavo e satellite, riviste e/o quotidiani, servizi d’allarme e sicurezza, palestre, newsletter digitali e persino l’autolavaggio.

Lo sviluppo di questo tipo di business è attribuito principalmente alla pigrizia, alla dimenticanza, alla disattenzione o alla convinzione dei consumatori che uno di questi giorni questi servizi verranno utilizzati.

Quindi il successo di alcuni servizi in abbonamento è in parte dovuto alla disattenzione degli utenti, e l’indice di Fount lo mette in evidenza.