di Antonio Bottiglieri

La fase storica che stiamo attraversando si caratterizza per cambiamenti epocali che da un lato producono trasformazioni profonde in ogni campo della vita umana e, dall’altro, impongono la ricerca di nuove soluzioni, nuove forme e nuovi orizzonti per il fare dell’uomo. Una fase che si configura come una vera e propria “rottura sistemica”.
Viviamo una fase di Transizione e di metamorfosi.
È necessario conservare la memoria come lo strumento più potente di cui possiamo disporre per contrastare la tendenza a ridurre ogni accadimento complesso alla sua semplice superficiale narrazione. Senza memoria ogni storia è un racconto che non produce coesione, identità, cultura.
PERCHE’ IL MONDO NUOVO
“Il mondo nuovo” è da una parte sola, dalla parte dei lavoratori. Non semplicemente lavoro, come categoria del fare umano, ma quello incarnato, quello prodotto dal e con il corpo e i suoi cinque sensi, con i suoi bisogni materiali, ideali, spirituali. Quello che allude all’autorealizzazione del proprio destino. Siamo dalla parte di quelli che oggi sono i vecchi e i nuovi subordinati che aspirano alla loro libera realizzazione umana. Siamo per la tutela della libertà. Siamo il giornale della transizione culturale e politica.
la crisi più grave che viviamo è quella del pensiero. Un nuovo pensiero diventa in potenza “stato nascente” riferito cioè ha una nuova idea/forza che unisce e aggrega persone sulla base di una comune speranza. A ciò si aggiunge la passione, le conoscenze e le esperienze che possono dare densità e profondità al lavoro progettuale. Imparare a creare cultura e non solo parlare di cultura.
Oltre un secolo fa abbiamo vissuto una fase della nostra storia simile a quella che viviamo oggi: allora il passaggio dalla società agricola a quella industriale, oggi il passaggio dalla società industriale a quella digitale. Tutto sta cambiando sotto i nostri occhi. È necessario custodire la memoria, conservare le nostre radici, nel senso dell’umanesimo liberale, dell’umanesimo socialista e delle comuni radici cristiane.
E’ necessario andare oltre la sociologia delle classi e delineare una prospettiva che mantenga la dimensione universale dell’uomo. L’equità sociale del giusto rapporto tra meriti e bisogni è l’obiettivo di una politica riformista in una società contrassegnata da relatività, complessità, pluralismo e velocità. Il valore dell’uomo è stato scambiato con la sua vendibilità, un opportunismo senza pensiero, che accentua le diseguaglianze, che esalta il più forte e umilia gli sconfitti.
La rete ha innescato un processo che ha messo in discussione il primato del mediatore culturale minando alla radice il valore delle èlite, intellettuali e politiche, “creando” una nuova classe dirigente pressapochista e populista, che da informazioni e “consigli” che rispondono alla “attualità culturale” dei follower.
È necessario si affermi una politica di civiltà pienamente umanista per fronteggiare le forze regressive che investono la nostra società.
Il filosofo Edgar Morin, indica “la speranza coraggiosa della lotta iniziale a condizione che si restaurino una concezione, una visione del mondo, un sapere articolato, un’etica, una politica”.
È il lavoro che vogliamo fare.
L’idea potrebbe essere quella della creazione di una “Invisible Academy”, un gruppo di persone che condividono il terreno della ricerca e che indagano ipotesi “libere” che potranno – in un momento successivo – dare vita ad un movimento civico.
Il civismo, il territorio, la diffusione della cultura con tutti i mezzi: l’unico modo per tenere viva la partecipazione dei cittadini, la democrazia.
NASCE IL PRIMO CIRCOLO “IL MONDO NUOVO”
A Salerno, venerdì 24, presentiamo il numero 4 del “magazine trimestrale per la transizione culturale Il Mondo Nuovo” e inauguriamo la prima “invisible academy” grazie ad un gruppo di cittadini che hanno raccolto la sfida.
Certamente un bel gruppo ma Sodano poteva trovarlo – come sicuramente troverà – in tante altre città, in varie altre regioni. Ma certamente a Salerno – e nella sua bella costiera – Sodano ha davvero tanti che hanno imparato ad apprezzarlo all’epoca della sua alta dirigenza in RAI e della sua presidenza della SACIS. Ma vorrei anche spiegare la sensibilità e la prontezza che oggi esprime Salerno: Salerno dagli ultimi decenni del secolo scorso ha una Università che a Fisciano è cresciuta tantissimo e bene.
Vorrei anche dire che Salerno è la città del porto dove in questi anni sono stati accolti con intelligenza ed organicità tanti, anzi tantissimi immigrati. É la città italiana dove “migrazione” non è una sgradita parola. L’Amministrazione Comunale di Salerno dagli anni ‘90 del secolo scorso a tuttora è sempre pronta ad organizzare la migliore accoglienza. Questo non è solo un segno di rispetto ed attenzione alla gente che sbarca, ma anche un segno della volontà di organizzare un futuro di crescita sull’inclusione, sull’incontro, sul confronto di storie e di lingue diverse, ma soprattutto di esperienze e di idee capaci di far crescere l’intera comunità. Potrei del resto ricordare che la più antica Università di Medicina, la “Scuola Medica Salernitana” fu fondata a Salerno da un arabo, un greco, un latino, un salernitano.
Vorremo, quindi, partendo proprio da Salerno essere i restauratori della speranza.
Commenti
Una risposta a “A SALERNO IL PRIMO MONDO NUOVO CLUB”
Una bella iniziativa, per elaborare e capire riflettendo sulle tante cose che avvengono non solo nella nostra provincia, ma nel mondo intero. Grazie