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Per accorciare le distanze, la strategia più efficace è quella riformista

A proposito del saggio di Alessandro Roncaglia Il Potere. Una prospettiva riformista (Laterza)

Raffaele Lungarella, già dirigente della pubblica amministrazione e docente a contratto di economia applicata all’università di Modena e Reggio Emilia, nel suo pezzo “Per accorciare le distanze, la strategia più efficace è quella riformista” presenta il saggio di Alessandro Roncaglia Il Potere. Una prospettiva riformista (Laterza, 2023) seguita da un’intervista all’economista e Accademico dei Lincei.

Il lavoro non è incentrato su una nuova teoria del potere, ma – scrive Lungarella – offre molti elementi di riflessione sulle origini delle disuguaglianze e sulla loro dipendenza dalle strutture del potere (di cui Roncaglia in apertura del volume fornisce un’analisi delle sue possibili definizioni).

Un punto centrale del libro è la critica all’idea neoliberista che, implicitamente o esplicitamente, riconduce, in maniera quasi esclusiva, ai comportamenti individuali le condizioni di ognuno. Le differenze di reddito, di ricchezza, di potere, di istruzione, in definitiva di posizione sociale, sono, ritengono i neoliberisti, risultato dell’impegno, della sollecitudine, delle capacità personali. Le differenze, le disuguaglianze sarebbero, quindi, lo specchio dei meriti e dei demeriti di ciascuno. Per parafrasare il poeta, ognuno è solo sulla terra, e deve vedersela con le sue forze. Roncaglia – aggiunge il direttore di Riformismo oggi – ribadisce il punto debole di questa concezione meritocratica, che presuppone un level playing field, una parità di partenza, che consentirebbe a ognuno di competere alla pari con tutti gli altri. Nella realtà questa condizione non si verifica”.


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