TORNA ALLA HOME

Teheran: guerra sì ma fuori dai propri confini

A cosa servono Stati falliti come Libano, Siria e Iraq. I rapporti militari con la Russia in Siria

Nel suo commento intitolato “Teheran: guerra sì ma fuori dai propri confini” sull’incursione israeliana del 1 aprile contro il consolato iraniano a Damasco, Riccardo Cristiano osserva come “la Siria è diventata il campo neutro dove si combatte la sfida mondiale tra tutte le grandi potenze del mondo”. Dopo la guerra in Ucraina e l’attentato terrorista a Mosca – si chiede Cristiano – “cosa succede con la soverchiante presenza militare russa in Siria? Diminuisce? E i punti di osservazione nel sud della Siria? Se l’Iran si incuneasse in quei distretti siriani sarebbe un problema per tutti i vicini”.  Secondo l’autore del resto “se Teheran sentisse di dover dare qualche dimostrazione di non essere un pugile esposto a tutto, colpirebbe le basi americane nella sua area d’influenza. Questa opinione diffusa appare, a mio avviso, fondata”. Rimangono a parere di Cristiano due interrogativi importanti: si tratta di capire da un lato quali siano oggi i rapporti militari dell’Iran con la Russia in Siria, dall’altro a cosa servano Stati falliti come Libano, Siria e Iraq, se non “a mantenere dei mercati paralleli, legali e illegali, con relative istituzioni finanziarie a dir poco porose, indispensabili per consentire all’economia iraniana di sopravvivere alle sanzioni”.


SEGNALIAMO