di Gaia Bertotti
I primi passi del neopresidente Trump sfidano i confini convenzionali dell’agire politico. A rompere gli schemi e ad accendere il dibattito sono in particolare due eventi recenti: il lancio del meme coin di Donald e Melania Trump e le grazie giudiziarie concesse a Ross Ulbricht, fondatore dell’illegale piattaforma Silk Road, e ai leader dei Proud Boys. Entrambi gli episodi riflettono la visione libertaria e il rapporto controverso del nuovo presidente americano con la tecnologia.
Durante un evento dedicato alle criptovalute a Washington, Donald Trump ha annunciato ufficialmente il lancio di una propria meme coin, $TRUMP, ossia una criptovaluta scambiabile attraverso blockchain. Il meme coin di Trump ha avuto da subito successo: in poche ore, il valore è aumentato di oltre il 600%. Dopo il $TRUMP, la prima meme coin presidenziale, è venuto il turno anche di $MELANIA. Il meme coin dei coniugi rappresenta un’operazione speculativa che sfrutta la popolarità e il magnetismo culturale del tycoon. A differenza dei Bitcoin, i meme coin sono privi di valore intrinseco.
“Quello delle meme coin è assolutamente un gioco uno contro uno – ha spiegato Azeem Khan, cofondatore della blockchain Morph e socio della società di venture capital Foresight Ventures, in un’intervista a Wired US alla fine dello scorso anno –. Perché qualcuno vinca, qualcuno deve perdere“. La fama del nuovo presidente si traduce in ricchezza personale a scapito di altri.
A sollevarsi non sono solo i conti personali del presidente, ma anche rilevanti questioni etiche, in particolare interrogativi su trasparenza e potenziali conflitti d’interesse. Con oltre l’80% dei meme coin controllati dal suo entourage, Trump ha ora la capacità di influenzarne il valore, alimentando dubbi su possibili manipolazioni finanziarie e implicazioni geopolitiche.
Durante il recente insediamento nella Casa Bianca, Trump, parallelamente al piano finanziario, è intervenuto anche su quello giudiziario. In particolare, la scarcerazione di Ross Ulbricht, per volere del neopresidente, ha scosso l’opinione pubblica e la comunità tecnologica. Ma chi è Ulbricht e come si è guadagnato l’attenzione del nuovo presidente americano?
All’età di ventisette anni, Ross Ulbricht fonda il più grande impero di vendite illegali sul dark web, Silk Road. Un luogo in cui comprare anonimamente e con Bitcoin droghe, armi e documenti falsi. Dopo due anni, nel 2013, il ragazzo viene arrestato dal FBI e, in seguito, condannato a due ergastoli per traffico di droga, pirateria informatica e riciclaggio di denaro sporco. Ulbricht è un convinto sostenitore del libertarismo: pensa, cioè, che lo Stato debba intervenire il meno possibile nella vita dei cittadini, tanto a livello sociale quanto economico. Insomma, massimizzare la libertà personale e ridurre il controllo statale. A partire da questa visione politica, nasce Silk Road.
“Volevo dare alle persone la possibilità di fare scelte nella loro vita e di avere privacy e anonimato”, ha dichiarato Ulbricht durante l’udienza di condanna. Quest’anno, appena rientrato alla Casa Bianca, Trump ha onorato una promessa elettorale fatta al Partito Libertario, guadagnandosi il plauso di coloro che vedono in Ulbricht un simbolo di libertà digitale e dissenso contro un sistema giudiziario percepito come eccessivamente punitivo.
Ma le salvezze giudiziarie regalate da Donald Trump non finiscono qua: approvando quasi 1.600 grazie e commutazioni di pena per i condannati legati all’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021 – un evento che ha segnato uno dei momenti più controversi della recente storia politica statunitense – il neopresidente ha suscitato reazioni accese sia tra i sostenitori che tra i detrattori. Si è tornati così a parlare dei Proud Boys. L’organizzazione violenta di estrema destra, da sempre sostenitrice di Trump, si sta riorganizzando e ha annunciato il suo ritorno accompagnato da spirito vendicativo.
La scelta di concedere clemenza ai Proud Boys è strettamente legata alla narrativa politica di Trump,che continua a dipingere questi individui come “patrioti” ingiustamente perseguitati e l’assalto del 2021 come un’espressione legittima di protesta contro presunte irregolarità elettorali. In conclusione, se da un lato queste scelte consolidano l’immagine di Trump come leader imprevedibile e innovatore, dall’altro alimentano preoccupazioni sul confine sempre più sottile tra politica, interessi personali e governance tecnologica. Questi sono i primi passi di Trump II, ma quale direzione prenderà prossimamente?