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I Grandi Paesi svoltano a destra, l’Europa tiene la barra al centro, di Giampiero Gramaglia

“I grandi Paesi svoltano a destra, l’Europa tiene barra al centro”, così Giampiero Gramaglia riassume il voto per il rinnovo del Parlamento europeo nei 27 paesi dell’Unione. Nonostante i grossi scossoni in Francia e Germania che vedono l’avanzata delle destre estreme e una secca sconfitta dei partiti di governo che ottengono affermazioni significative solo in Polonia e in Italia, “[.:.] nel Parlamento europeo – scrive Gramaglia si sposta relativamente poco: il gruppo del Partito popolare europeo resta il maggiore dell’Assemblea e aumenta i propri seggi. Il gruppo del Partito socialista compensa in Italia, in Spagna, in Francia e altrove la disfatta tedesca: perde qualche colpo, ma resta secondo. E i liberali, che accusano l’emorragia maggiore, causa il tracollo francese, sono sempre terzi, pur scendendo da oltre cento a circa 80 eurodeputati. In caduta quasi libera i Verdi, quarta forza europeista dell’Assemblea di Strasburgo. L’affluenza alle urne si attesta intorno al 50 per cento – l’Italia è sotto la media -, su valori simili al 2019 (50,7 per cento): i dati non sono ancora definitivi, ma sono già molto attendibili. Risultati e partecipazione sono indici univoci: gli europei – osserva l’ex direttore dell’Ansa – sono in genere insoddisfatti dei loro governi e dell’Unione e danno retta alle ricette populiste su economia e immigrazione”.


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