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Prima e dopo il voto in Russia e la conferma al Cremlino di Putin

240318 Usa 2024 231 - Putin - Biden - Trump

Il delicato momento per le Cancellerie nello scenario internazionale

Democrazia futura propone l’analisi di Giampiero Gramaglia del “delicato momento per le Cancellerie nello scenario internazionale” in un contributo, intitolato “Prima e dopo il voto in Russia e la conferma al Cremlino di Putin”, che raccoglie tre corrispondenze dell’ex direttore dell’Ansa. Nella prima corrispondenza “Russia al voto: la vittoria scontata di Putin”, scritta il 14 marzo alla vigilia delle elezioni presidenziali russe, Gramaglia affronta come temi principali – come recita l’occhiello – gli “Interrogativi sulla partecipazione al voto e gli strascichi delle guerre in Ucraina e Medio Oriente”. Nella seconda corrispondenza scritta il 18 marzo a risultati ormai acquisiti, riprendendo il commento del Washington Post, Gramaglia osserva come “Le elezioni farsa in Russia riflettono il momento cupo della democrazia globale”. “Dittatori e autocrati di mezzo Mondo portano in tributo a Putin i loro rallegramenti – osserva Gramaglia – . I dati ufficiali parlano di un’alta affluenza – ben superiore a quella del 2016 – e di un 88 per cento circa di preferenze al presidente uscente, confermato per un quinto mandato con quello che assomiglia a un plebiscito. […]. Per la diplomazia occidentale – prosegue il giornalista piemontese -, un rischio collegato all’esito delle elezioni russe è il consolidamento del potere di Mosca sulle quattro regioni ucraine occupate e annesse, dove il consenso per lo ‘zar’ è stato perfino superiore alla media nazionale. Unione europea e Stati Uniti d’America reagiranno con ulteriori sanzioni, centrate sulla violazione dei diritti umani e conseguenti alla morte di Navalny. Entro la fine di marzo, è attesa, in sede europea, la proposta di utilizzare i fondi russi congelati per inviare armi a Kiev. E, sullo sfondo, c’è l’ipotesi, per ora remota, dell’invio in Ucraina di truppe occidentali: una prospettiva che crea problemi a Biden, in prospettiva Usa 2024, perché non sarebbe popolare negli Stati Uniti e offrirebbe argomenti alla propaganda ‘trumpiana’”. Nella terza e ultima corrispondenza scritta nella serata del 18 marzo, analizzando “I risultati ufficiali e le reazioni” Gramaglia evidenzia: “Putin vince ed evoca lo spettro di una Terza Guerra Mondiale”: “Nella conferenza stampa della vittoria a risultati acquisiti, Putin non è stato né conciliante né rassicurante – scrive l’ex direttore dell’Ansa -. In Ucraina un conflitto fra la Russia e la Nato porterebbe sull’orlo della Terza Guerra Mondiale, anche se restano margini per un processo di pace in cui la Francia di Emmanuel Macron può “svolgere un ruolo positivo”.


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