Categoria: primo piano
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Cap8 L’ARMA PIU’ POTENTE PER CAMBIARE IL MONDO
Xi Jinping ha imparato benissimo la lezione di Washington, che per anni ha usato il cinema, le fictions televisive e la letteratura come strumento di propaganda subliminale presso i popoli esteri (e continua a farlo: Netflix docet).
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QUEER, RADICAL PARTY
Nell’ambito di questo quadro epocale, Del Noce ragiona sulla situazione italiana, annunciando l’approssimarsi di un «movimento» (destinato a diventare «istituzione») pronto a trasformarsi in «partito radicale di massa», mondialista e individualista, liberista e libertino. Il futuro «partito radicale di massa», sostiene anzitempo, scaturirà dall’alleanza tra il postcomunismo con la borghesia laica e il cattolicesimo progressista.
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LA TELEVISIONE ED IL SERVIZIO PUBBLICO AL TEMPO DELLA CIVILTÀ DIGITALE
E’ spaventosa la moria delle librerie, lo chiusura delle sale cinematografiche, i teatri che non possono andare avanti, l’asfissia delle orchestre, gli enti lirici che sopravvivono a stento, i musei grandi e piccoli che non possono permettersi mostre ambiziose per mancanza di fondi, i siti archeologici abbandonati a se stessi. E’ un’emergenza nazionale. La risposta non può essere quella delle tradizionali pratiche assistenziali delle sovvenzioni che il Ministero dello spettacolo continua a praticare.
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CAP 7 LE CHIAVI DI ACCESSO
La multiculturalità o, come la si chiama spesso, cross-cultural management consiste in sostanza nella comprensione delle società diverse dalla propria secondo parametri che vadano oltre la pura valutazione personale, viziata spesso da pregiudizi o legittime lacune informative. Per farlo associa antropologia, psicologia, statistica ed economia.
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SULL’ORLO DEL BARATRO NUCLEARE PARTE 6
Il fallimento dell’Ordine mondiale ideologico si è concretizzato nella scarsa comprensione della rivoluzione del Tempo e dello Spazio che ha caratterizzato la rinuncia- a volte intollerante- a valori relativizzati in interessi progressivamente divenuti individuali. Gli Stati “nuovi”, pressati dalla eterogenia dei bisogni, rimodelleranno il concetto di partecipazione politica passando dal modello di welfare a quello di workfare, rivoluzionando il concetto stesso di Stato nell’ambito della necessità prima del fare, che è quella di esistere, di vivere.
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CAOS E RESILIENZA – Cap6
Uno dei maggiori esperti del mondo africano, Brahima Coulibaly, direttore del settore Economia e Sviluppo Globale della Brookings Institution di Washington, ha dichiarato non a caso: «Questo decennio è promettente per l’Africa. L’azione collettiva dei suoi governi per migliorare la democrazia e la vita quotidiana delle persone ne farà un territorio dove si potranno stabilire relazioni commerciali, culturali e finanziarie fruttuose come mai prima d’ora».
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AFRICA: VOCE DEL VERBO POTERE
Da anni, i due giganti del vicino e remoto Oriente stanno estendendo la loro presenza in Africa. Lo fanno non attraverso l’assistenzialismo, troppo spesso praticato dagli europei, ma una precisa, pur se discutibile, strategia di cooperazione militare ed economica.
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SULL’ORLO DEL BARATRO NUCLEARE PARTE 5
Il molto applaudito presidente Obama avendo spostato l’interesse statunitense al quadro asiatico agevolò l’interesse cinese ad evitare oramai probabili isolamenti accentuando una, a volte inedita, collaborazione con la Russia ed infatti son ben 12 i veti che Pechino cofirma con Mosca. Il governo russo da solo 12 volte pone il suo veto a risoluzioni che, spesso sollecitate dall’Assemblea, coinvolgono la sua presenza in Ucraina, in Siria, in Africa.
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8 PROGETTI CHIAVE PER LO SVILUPPO
ERCOLE INCALZA Penso che sia opportuno effettuare una lettura storica dell’approccio tra lo Stato e le emergenze territoriali dell’intero Paese e sarebbe utile, una volta per tutte, leggere le motivazioni che hanno portato, nel tempo, alla istituzione della Cassa del Mezzogiorno. L’idea venne, nel 1950, al meridionalista Pasquale Saraceno, e ad alcuni suoi collaboratori quali Donato Menichella, Francesco Giordani, Rodolfo […]
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«PARTONO ‘E BASTIMENTE»
Essere strategici significa, in breve, favorire senza dubbio gli arrivi regolari, sfuggendo così al ricatto degli scafisti, e adottare un modello di integrazione.