FRANCESCO TAGLIENTE
La sicurezza dei territori e delle popolazioni è un tema sempre più centrale nelle discussioni globali e nelle politiche locali, soprattutto in un’epoca segnata dai cambiamenti climatici e dalle sfide legate a eventi estremi come alluvioni, siccità e fenomeni meteo sempre più frequenti e devastanti. La Fondazione Insigniti OMRI, impegnata a promuovere il benessere delle future generazioni, ha da tempo posto al centro della propria missione il tema della sicurezza e della gestione dei rischi legati ai disastri naturali.
La Sicurezza come priorità per la comunità
Un aspetto fondamentale della missione della Fondazione OMRI è la promozione di una cultura della sicurezza che non si limiti solo alla protezione civile, ma che abbracci una visione più ampia che comprenda la pianificazione urbana, la gestione delle risorse naturali e la resilienza delle comunità. A tal fine, è stato costituito un Comitato consultivo della Fondazione per la “Sicurezza dei territori e delle popolazioni”, presieduto dal Prefetto Franco Gabrielli, autorevole membro della Fondazione già direttore del SISDE e dell’AISI, prefetto dell’Aquila, capo del Dipartimento della protezione civile e Prefetto di Roma, Capo della polizia – Direttore generale della pubblica sicurezza, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri e Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica del governo Draghi.
Il Ruolo delle istituzioni e la necessità di pianificazione strategica
Il presidente della Fondazione con il presidente del Comitato Consultivo e tutti i consiglieri di Amministrazione e di Indirizzo hanno da sempre ritenuto che la sicurezza dei territori richieda l’impegno collettivo di istituzioni, cittadini e imprese, con un approccio che integri la scienza, la tecnologia e l’innovazione e che le politiche di sicurezza e adattamento ai cambiamenti climatici sono fondamentali per la protezione dei territori e delle persone.
In questo contesto, il Prefetto Gabrielli ha messo in evidenza la necessità di affrontare il cambiamento climatico non solo con azioni di mitigazione, ma anche attraverso politiche di adattamento che possano governare nell’immediato le conseguenze di tali eventi”.
inclusi i grandi movimenti migratori. È evidente che il cambiamento climatico ha intensificato l’insorgere di eventi catastrofici, sia aumentandone la frequenza che l’intensità. E questo vale sia per le alluvioni che per le siccità. Le stime mostrano come questi eventi abbiano impatti devastanti sulla vita di decine di milioni di persone, aumentando le migrazioni e generando conflitti legati alla scarsità delle risorse naturali. La resilienza non è solo una capacità individuale, ma una qualità che deve essere costruita collettivamente, attraverso la fiducia tra istituzioni e cittadini.
L’importanza della collaborazione tra settori pubblico e privato
La gestione dei rischi climatici e degli eventi estremi richiede il coinvolgimento di una molteplicità di attori. Le imprese, ad esempio, sono chiamate a contribuire con soluzioni innovative che rispondano alle sfide dei cambiamenti climatici, mentre i cittadini sono invitati a adottare comportamenti responsabili, che vanno dalle scelte quotidiane alle modalità di consumo, per contribuire a ridurre l’impatto ambientale. La sfida globale legata alla sostenibilità si gioca su un doppio fronte: la protezione del nostro ambiente e la competizione internazionale, dove l’Italia, ad esempio, deve accelerare la propria transizione verso un modello di economia decarbonizzata. Un impegno che è imprescindibile per garantire un futuro sicuro per tutti.
La necessità di agire subito: la pianificazione idraulica e la bonifica dei territori
Le politiche di sicurezza territoriale devono necessariamente prevedere anche opere strutturali: riduzione delle condizioni di rischio dei fiumi, il dragaggio dei corsi d’acqua minori, la stabilizzazione di versanti in frana, la manutenzione dei canali e dei fossi. Questi interventi sono essenziali per garantire il corretto deflusso delle acque e prevenire esondazioni che potrebbero danneggiare gravemente le comunità locali. Le pianificazioni idraulica, urbanistica e territoriale, associate ad un lungimirante investimento in manutenzione ordinaria, rimboschimento e cura delle aree collinari e montane, se affrontate con serietà, possono ridurre significativamente il rischio di disastri naturali. Aspetti, questi, che in molte aree del nostro Paese continuano ancora ad essere trascurati.
Un contributo importante per la sicurezza della gente e delle generazioni future
La Fondazione OMRI è impegnata a sensibilizzare e promuovere soluzioni concrete per la sicurezza dei territori e delle popolazioni. Il suo impegno va oltre la semplice discussione del problema: si traduce in azioni concrete e in una visione a medio e lungo termine che coinvolge istituzioni, enti accademici, cittadini e imprese. Solo con un impegno condiviso e coordinato, infatti, sarà possibile garantire che le future generazioni possano vivere in un mondo più sicuro, resiliente e sostenibile.
In un periodo storico caratterizzato da sfide globali complesse, è più che mai essenziale che ogni attore della società si assuma la responsabilità della propria parte, per costruire insieme una realtà più sicura e sostenibile per tutti. La sicurezza dei territori e delle popolazioni non è una questione che riguarda solo le emergenze, ma una visione strategica che deve essere perseguita ogni giorno, con l’obiettivo di proteggere il nostro ambiente, le nostre comunità e il nostro futuro.
Ruolo della ricerca e dell’innovazione nella sicurezza dei territori
È bene sottolineare anche l’importanza della ricerca e della formazione, trasversale pur se di diverso livello, nell’affrontare le sfide legate alla sicurezza dei territori e delle popolazioni. Come ha sottolineato l’ing. Ghezzi, “Non possiamo dimenticare il labile confine che caratterizza le sfere delle responsabilità collettive e istituzionali da quelle individuali. Un approccio consapevole e non ideologico è un presupposto fondamentale per traguardare un medio e lungo termine sostenibile per le future generazioni.”
Ghezzi ha anche evidenziato come la sicurezza dei territori richieda un impegno continuo da parte di tutti gli attori della società. La sua visione integrata di un sistema in cui la ricerca, la pianificazione urbana e la protezione civile collaborano sinergicamente è fondamentale per costruire una resilienza duratura. “La Fondazione OMRI, attraverso il suo Comitato Consultivo per la Sicurezza dei Territori e delle Popolazioni, si offre come punto di riferimento nella formazione e nell’orientamento di soluzioni pratiche e scientifiche per gestire i rischi legati ai cambiamenti climatici e alle calamità naturali,” ha dichiarato.
Il contributo della Fondazione OMRI, con Gabrielli, Ghezzi e così come quello degli altri esperti coinvolti, evidenzia la possibilità di rafforzare un approccio multidisciplinare e scientificamente strutturato per comprendere e risolvere le problematiche legate alla sicurezza, che coinvolgono non solo la protezione civile, ma anche l’innovazione tecnologica, la scienza e la collaborazione internazionale.
Prefetto Francesco Tagliente, Presidente della Fondazione OMRI