IL CORNO D’ARIETE “YOBEL”, CIOÈ GIUBILEO

di Giorgio Fiorentini

L’anno del Giubileo veniva annunciato tramite un corno d’ariete, in ebraico chiamato “Yobel”, da cui deriva la parola “Giubileo”. 

Le origini si ricollegano all’Antico Testamento. La legge di Mosé aveva fissato per il popolo ebraico un anno particolare: “Dichiarerete santo il cinquantesimo anno e proclamerete la liberazione nel Paese per tutti i suoi abitanti. Sarà per voi un giubileo; ognuno di voi tornerà nella sua proprietà e nella sua famiglia. Il cinquantesimo anno sarà per voi un giubileo; non farete né semina, né mietitura di quanto i campi produrranno da sé, né farete la vendemmia delle vigne non potate” (Libro del Levitico).

É un anno di riconciliazione e conversione, durante il quale la Chiesa concede particolari indulgenze, ottenute grazie a opere di pietà di penitenza e di carità. Il periodo giubilare solitamente va dal Natale, (la sera del 24 dicembre) all’Epifania (6 gennaio) dell’anno liturgico seguente. Il Giubileo 2025 è iniziato, infatti, la sera del 24 dicembre 2024 e si concluderà il 6 gennaio 2026.

Ci sono delle implicazioni non solo religiose, ma la storia dice anche economiche e finanziarie.

Infatti la celebrazione prevedeva, tra l’altro, “la restituzione delle terre agli antichi proprietari, la remissione dei debiti, la liberazione degli schiavi e il riposo della terra”.

Un fatto epocale e certamente non più attuabile, ma sicuramente un orientamento verso una economia condivisa, opportuna e non opportunistica. Ampliando i concetti si potrebbe pensare al Giubileo come anno di reset della tradizione economico- finanziaria speculativa per adottare la tanto invocata, anche se di difficile attuazione, economia sostenibile.

Il Giubileo 2025 ha attirato finanziamenti significativi con una dotazione finanziaria di oltre 1.335 milioni di euro per le opere ed oltre 110 milioni di euro per la gestione operativa. Una grande sfida di management ed un investimento per Roma.

E’ un evento religioso, culturale che riguarda non solo i credenti assumendo una valenza storica e simbolica universale.

Comunque il Giubileo muove un numero particolarmente importante di cristiani, di coloro che si avvicinano al cristianesimo e di curiosi religiosi.

Si pensa a 30 milioni di persone che verranno a Roma; un successo che integra il sacro ed il profano, una spiritualità di conversione e di riconversione ed una quantità di fedeli-turisti.

Si prevedono due milioni e mezzo di fedeli dagli USA, un milione e 450mila dalla Germania, quasi un milione dalla Gran Bretagna. Dall’Argentina un afflusso di 255mila persone, 86mila dalla Turchia, oltre mezzo milione dalla Cina e da insolite terre lontane come quelle della Corea del Sud, della Mongolia, ed altre anche grazie all’iniziativa di uno speciale visto “Turismo-Giubileo” disponibile per chi partecipa ai pellegrinaggi organizzati dalle chiese locali, e istituito in collaborazione con il ministero degli Affari esteri. Il passaporto religioso che supera ogni barriera ideologica.

Certamente si cercherà di evitare e porre rimedio ai toni preoccupati e critici con cui Poggio Bracciolini (umanista e storico -1380-1459) descriveva l’anno Santo del 1423 come ”inondazione di barbari!”.

C’è comunque una domanda banale e semplice che ci si pone: quale sarebbe il livello di efficacia spirituale e funzionale del Giubileo se non si gestisse la comunicazione interna ed esterna rispetto delle chiese, ai luoghi, agli eventi. 

Sicuramente la chiesa non raggiungerebbe quei livelli di diffusione, condivisione, sedimentazione dei principi spirituali auspicati; ma non raggiungerebbe neanche le condizioni indispensabili per avere un livello di funzionalità operativa indispensabile per gestire organizzativamente il grande apparato costruito e predisposto per accogliere 30 milioni di persone.

Nel caso del Giubileo si struttura una comunicazione sussidiaria basata sulle relazioni fra l’autorevolezza di cui Il Papa è artefice della veridicità e della capacità persuasiva dei messaggi, ma anche ed insieme, in congiunzione con la forza qualitativa e quantitativa delle persone e delle comunità dei media e dei comunicatori professionali della Chiesa che veicolano la comunicazione in modo capillare ed autorevole per esempio nelle 25.000 parrocchie italiane.

Durante il Giubileo l’acquisto dell’indulgenza dell’anno Santo si integrerà con eventi artistici culturali e sociali e quindi anche l’”acquisto” di un bene spirituale sarà coadiuvato da alcune manifestazioni che potrebbero sembrare laiche e profane ed, invece, per il tramite del Giubileo acquistano un significato simbolico e spirituale.

Questa comunicazione potrà essere rivolta prevalentemente al futuro e alla costituzione di una società in cui si potrà avere sviluppo solo qualora si gestiscano valori e principi morali fondamentali.

La imponenza degli avvenimenti stessi ha caratteristiche celebrative e caratteristiche partecipative di concelebrazione, mettendo insieme interessi particolari delle persone con l’universalità dei principi comunicati.

Laicamente una valenza “aziendale” se intendiamo lo sforzo tecnico e specialistico di proporre ai media istituzionali occasioni collettive e personali e occasioni di sviluppo di valori spirituali.

Comunicazione socio storica collegata a quelli che sono gli avvenimenti di cronaca che indubbiamente riempiranno alcuni tempi del Giubileo, in molti casi sviluppando delle criticità e delle negatività del sistema e cercando di far diventare questi fatti di cronaca come delle proposte di tipo profetico del Giubileo.

La comunicazione del Giubileo, in particolare quella di eventi religiosi come il Giubileo della Chiesa Cattolica, si basa su diversi aspetti fondamentali per diffondere il messaggio e coinvolgere i fedeli. C’è un messaggio centrale ed un tema spirituale come la misericordia, il perdono, l’unità, che guida tutta la comunicazione. E’ un messaggio universale con un linguaggio inclusivo che mira a coinvolgere persone di ogni cultura e lingua.

Usa tutti i canali di comunicazione: dai media tradizionali (TV, radio e giornali che vengono utilizzati per raggiungere un pubblico più ampio) ai Social media con strumenti come Facebook, Twitter, Instagram e YouTube che sono fondamentali per raggiungere soprattutto i giovani.

C’è l’ufficialità del sito dedicato, dove si trovano informazioni, aggiornamenti e risorse per partecipare e pubblicazioni ufficiali come lettere pastorali, encicliche e materiali liturgici.

 Eventi e Cerimonie ove la comunicazione si focalizza sugli eventi chiave, come l’apertura della Porta Santa, le messe solenni, le processioni e gli incontri internazionali con una copertura mediatica di questi eventi, pianificata con cura per garantire la massima visibilità.

Logo e slogan come simbolo grafico e un motto ufficiale rappresentano l’identità del Giubileo (Pellegrini di speranza); icone e immagini sacre come elementi visivi che richiamano la fede e il significato spirituale dell’evento; musica, canti e inni creati appositamente per l’evento.

Coinvolgimento delle Comunità per il tramite di parrocchie e diocesi locali che vengono coinvolte per promuovere l’evento a livello locale; migliaia di volontari partecipano alla gestione e all’organizzazione.

App e strumenti digitali per cui vengono sviluppate applicazioni per smartphone per aiutare i pellegrini a orientarsi e partecipare agli eventi e streaming live ove le cerimonie principali sono trasmesse in diretta per raggiungere i fedeli in tutto il mondo.

Il Papa con i suoi messaggi gioca un ruolo centrale nella comunicazione, attraverso discorsi, omelie e messaggi che ispirano i fedeli e danno significato all’evento.

Il Giubileo del 2025, con il tema “Pellegrini di Speranza”, ha introdotto diverse novità nell’ambito della comunicazione. Per esempio, dal 24 al 26 gennaio 2025 si terrà il “Giubileo del Mondo della Comunicazione”, il primo dei 36 grandi eventi dell’Anno Giubilare, dedicato ai professionisti del settore.

Il concept creativo del Giubileo 2025 ruota attorno a un’immagine simbolica: un abbraccio collettivo rappresentato da linee colorate che avvolgono i pellegrini, simboleggiando unità e speranza.

C’è la novità dei missionari digitali che sono individui o gruppi che utilizzano strumenti e piattaforme digitali per diffondere messaggi di fede, spiritualità o valori etici, spesso legati alla religione. Il loro obiettivo è raggiungere persone in tutto il mondo sfruttando il potere di Internet e dei social media per evangelizzare, condividere testimonianze, organizzare eventi virtuali, offrire risorse spirituali o semplicemente creare comunità online. Essi operano sui social media (Facebook, Instagram, YouTube, TikTok, ecc.), siti web, blog, podcast o app; creano e producono video, articoli, post motivazionali, riflessioni o dirette streaming per comunicare il loro messaggio.

I missionari digitali potrebbero svolgere un ruolo cruciale nel:

  • diffondere il messaggio del Giubileo creando contenuti che spiegano il significato del Giubileo, i suoi riti e le iniziative locali o globali;
  • promuovere eventi e celebrazioni condividendo informazioni su pellegrinaggi, confessioni, messe e momenti di preghiera;
  • coinvolgere i giovani attraverso piattaforme come Instagram, TikTok e YouTube, per avvicinare le nuove generazioni al significato spirituale del Giubileo;
  • educare e formare offrendo catechesi online o percorsi di riflessione spirituale;
  • creare comunità virtuali e luoghi di incontro e preghiera per chi non può partecipare fisicamente agli eventi del Giubileo.

Una summa comunicativa ed un Giubileo della comunicazione valoriale dove gli strumenti saranno al servizio della spiritualità.