COME “FEBBRAIO” POTREBBE DIVENTARE “TRUMPAIO”

di Dom Serafini

In un articolo per il “Wall Street Journal”, lo scrittore americano Joseph Epstein ha scritto che il presidente americano Donald Trump potrebbe seguire l’esempio del generale romano Marco Antonio che nel 44 a.C. fece cambiare il nome del quinto mese (il primo mese era marzo) dell’anno, Quintilis, in luglio (Iulius) in onore di Giulio Cesare; oppure, meglio ancora, seguire l’esempio del figlio adottivo di Cesare, Gaius Julius Octavianus, che quando divenne imperatore con il titolo di Augustus nell’ 8 d.C. cambió il nome del mese Sextilis, in agosto (Augustus).

Nell’articolo del “Journal”, Epstein fa un pó di confusione con i nomi e le date, ma é chiara la sua idea che Trump vorrebbe mettere mano al calendario ed anche eliminare l’ora legale. Secondo Epstein, Trump potrebbe cambiare il nome del mese di febbraio in trumpuary (trumpaio). Dopotutto ha giá cambiato il “Golfo del Messico” in “Golfo d’America”.

Tutto ció potrebbe stupire, ma non sorprendere, poiché alcuni mesi fa avevamo raffigurato Trump come “re”. Ci siamo sbagliati, dovevamo raffigurarlo come “imperatore”, ma all’epoca non sapevamo che volesse annettere il Canada, acquistare la Groenlandia e riconquistare il Canale di Panama. La conferma é arrivata durante la preghiera del vescovo Miriann Edgar Budde durante la giornata dell’inaugurazione, avendo riconosciuto Trump come imperatore, lo ha esortato ad avere “pietá per le persone che ora hanno paura [di lui]”.

Trump si sta poi preparando a governare per un ulteriore mandato, con alcuni sostenitori repubblicani intenti a modificare la Costituzione americana che ora (secondo il 22mo emendamento) non permette un terzo mandato al presidente. Rimane il fatto che Trump potrebbe passare alla storia come un presidente americano molto capace, oppure come un criminale condannato. Solo il trascorrere dei calendari potrá dirlo.